28 febbraio 2013

E' giusto dire qualche bugia ai bambini?

Oggi volevo proporvi e discutere con voi di un articolo su un tema di cui ci sono molte posizioni contrastanti: E' giusto dire qualche bugia ai bambini? Ecco cosa ne pensano gli esperti.

A tutti è capitato di dire frasi come "Oggi è chiuso il parco giochi, andremo domani" oppure "Se non fai il bravo arriva la polizia" ai propri bambini. La domanda, però, sorge spontanea: è giusto mentire ai propri figli? Anche se lo si fa solo per impazienza, per imbarazzo o per inadeguatezza, è legittimo dire qualche piccola bugia ai bambini?
Da sempre gli studiosi si sono posti questa domanda, non arrivando mai a una posizione univoca: vi sono, infatti, pareri contrapposti a proposito. Silvia Vegetti Finzi, docente di Psicologia Dinamica a Pavia, sostiene che le bugie in genere non sono il male assoluto, ma che, anzi, sono degli ammortizzatori sociali che servono a solidificare i rapporti tra genitori e figli. Dipende, ovviamente, dal tipo di bugia.

Il pediatra Roberto Albani, invece, sostiene che la verità va sempre detta, perchè non esistono bugie a fin di bene. Secondo il medico si mente ai bambini per due motivi: per la mancanza di fiducia nella loro capacità di vivere la verità senza esserne travolti o per la mancanza di rispetto per la loro intelligenza.

E voi, cosa ne pensate? E' giusto dire qualche bugia a fin di bene o è sempre meglio essere sinceri?

27 febbraio 2013

"Mary e Larry" Una storia per comprendere gli stili genitoriali

Ricordate Mary e Lary, i due coniugi alla ricerca dello stile genitoriale migliore per crescere il loro bimbo in arrivo?
Mentre i due futuri genitori continuano a riflettere su quale sia il modo migliore per educare il futuro primogenito, giungono  all’ultima porta del vicinato, incontrando fuori dall’ingresso Annie. La piccola, completamente sola, è intenta a masticare un bastoncino.
Preoccupati nel  vederla tremolante e vestita semplicemente  di una t-shirt, i due decidono di  bussare  alla porta cercando i genitori,  senza ottenere risposta.

26 febbraio 2013

Diario di una maestra: Vortici improvvisi

Sembravano solo normali giorni di scuola, giorni uguali agli altri.
Poi le sorprese! E che sorprese!
La forza della vita che avanza, corpi che cambiano, la curiosità, la voglia di crescere in fretta, i confronti con gli altri, la voglia di affermarsi …
E di contro … ecco arrivare i primi dolori, le pene d’amore, le gelosie, le rinunce, la rabbia, i pianti, uno contro l’altro, a volte uno contro tutti ...
Che fatica crescere!
Ma questo non era il mese delle prove quadrimestrali, delle pagelle, dei colloqui con i genitori?
Non insegno forse ancora alla primaria?
Erano così i ragazzini del ciclo precedente?
Preferirei dire: “Non ricordo! O forse … sì, ho già fatto questo percorso!”.
Eppure non ricordo.
Non ricordo, dunque potrebbe essere stato o non ricordo, dunque non è stato?
Impossibile ripiegare sull’autoinganno!
Dunque la logica conseguenza è: i ragazzini cambiano velocemente da un ciclo all’altro!
Cambiano: non è male come condizione di base per crescere.
Ma sono pronti al cambiamento?
E chi li ha preparati?

25 febbraio 2013

Ma che musica maestro: Coccole


La separazione e il divorzio dei genitori

La separazione dei genitori può rappresentare uno degli eventi più traumatici per un bambino e in base a numerosi studi i bambini che fanno questa esperienza hanno tre volte più probabilità della media di manifestare difficoltà emotive e comportamentali. Infatti, la separazione non è altro che l’ultimo atto di un processo che ha coinvolto la famiglia in attriti e sconvolgimenti emotivi, che molto spesso sono più dannosi della separazione stessa.
Di recente si è iniziato a parlare di Sindrome da alienazione genitoriale (PAS, Parental Alienation Sindrome) definita per la prima volta da Gardner come un conflitto che nasce quando uno dei due genitori influenza il bambino, in modo che rifiuti l’altro genitore o interrompa il rapporto con esso.
Altri autori parlano di bambini programmati o ai quali è stato fatto un brainwashed children, ovvero il lavaggio del cervello, da parte del genitore affidatario manifestandosi con una negazione dell’esistenza psicosociale del genitore bersaglio. Questo può avvenire anche in assenza  di una programmazione consapevole da parte del genitore che se ne avvantaggia.

22 febbraio 2013

Diario di una mamma: Inadeguata

Non so se capita solo a me, fatto sta che a me succede e così spesso che alla fine ho deciso di parlarne.
È iniziato quando ho scoperto di essere incinta e continua oggi, con un picco al momento in cui ho visto Mimì per la prima volta: la paura di essere inadeguata come madre!
Non ho in testa un modello specifico di madre, un ideale a cui ambire, nemmeno mia madre è proprio un modello per me (pur essendo una bravissima mamma e pur confrontandomi con lei su molte cose), ciononostante la paura di non essere all'altezza del grande compito a cui sono chiamata rimane.
C'è da una parte la consapevolezza di non essere una mamma da copertina, di quelle con le unghie laccate e i capelli in piega fin dal risveglio, ma nemmeno una supermamma che riesce a lavorare, tenere la casa, seguire i figli e andare in palestra! Non sono una mamma totalmente abnegata e tutta amore: ho i miei egoismi, gli scazzi, le giornate no...
Tutti questi modelli sono lontanissimi da me, ma ho imparato a diffidare della perfezione e quindi non sono quelli a mettermi in difficoltà. Chi veramente mi mette in difficoltà è mia figlia, è l'essere all'altezza di mia figlia che mi preoccupa.

Il lutto infantile


Un lutto improvviso suscita in qualsiasi persona delle forti reazioni emotive e, anche se queste possono essere diverse da individuo ad individuo, è possibile riscontrare delle reazioni simili e prevedibili.
E’ sconsigliabile la frequente congiura del silenzio, infatti in molte famiglie si tende a far attenzione a nominare il genitore scomparso, quasi come lo si volesse colpevolizzare di essersi permesso di morire oppure eliminarlo dalla memoria, il che significa farlo morire un’altra volta. In questo modo si ottiene il risultato di alienare il bambino da quello che è capitato in famiglia, ma gli si rende più difficile accettare la separazione e la formazione di nuovi legami affettivi.
E’ altrettanto sconsigliabile abbondare in ipercompensazioni affettive, rischiando così di aggravare il peso obiettivo del lutto.
Il lutto infantile è un problema per cui non esistono spiegazioni semplicistiche e norme costanti, ma appare logico e ragionevole che esso venga gestito nel rispetto della verità e della natura, cercando di non lasciare nessun interrogativo e dare delle risposte esaurienti.
Dopo un lutto i bambini molto piccoli non riescono a vedere la morte come qualcosa di irreversibile e questo da una parte può essere di conforto al bambino, mentre dall’altra questo può risultare sconcertante per gli adulti in quanto non vedono sofferenza nel bambino.

21 febbraio 2013

L'arrivo dei NeoNati, la Gravidanza, imparare l' Allenamento del Tempo


L'esperienza di Mamma mi insegna sempre tante cose, quella che mi sento di condividere con Voi è il tema del "Presente”, del “Qui ed ora” che vivono i nostri Figli nella loro condizione di "NeoNato".

La mia piccola storia per me ha un grande significato, che mi ha permesso di "fare pace" con tante situazioni di "VITA".
Passate pochissime settimane dal il concepimento di mio figlio, la mia pancia (dico così perché sia io che il suo papà non abbiamo voluto sapere il sesso fino alla nascita) mi ricordava (con un potere comunicativo impressionante) che non ero più sola!
La pancia "si faceva ricordare spesso" e mi dava la possibilità di farmi delle domande, di  fermarmi e "rispettare i tempi della calma e della tranquillità del tempo che stavo vivendo" a me sconosciuti...

Come la maggior parte del mondo ero, e in parte sono, sempre presa dal senso del "dovere" e dalle "cose da fare" per lavoro/formazione, per impegni che vanno rispettati….ecc…. Questa partenza credo sia comune a molte donne e a molte future madri. Personalmente non dico che questa quotidianità frenetica è sbagliata a prescindere...semplicemente non va sempre di pari passo con i tempi della "Gravidanza davvero Goduta!" e dell' essere Genitori quotidianamente.

20 febbraio 2013

Una perla da... Wilde!

"Il modo migliore per far si che i bambini siano buoni è renderli felici." O. Wilde

Voi cosa ne pensate? Wilde cosa intendeva per renderli felici?

Silvia M. Romeo

19 febbraio 2013

App: Baby Chef

http://iphoneheadlines.com/images/babychef-ipad-app-for-toddlers_r-dco_0.jpg
Nome: Baby Chef
Categoria: Giochi
Età: 2+
Sviluppatore: Ronen Moshel ©  MyFirstApp.com
Requisiti: iPhone, iPad, iPod touch
iOS: 3.2 o successivi
Costo: GRATIS
Costo versione completa: € 1,59



Descrizione
Baby-Chef è una gustosa applicazione! Puoi diventare uno chef e creare il tuo piatto preferito. E' dedicato a bambini a partire dai 2 anni.

18 febbraio 2013

Ma che musica maestro: Sei forte papà


Casalinghe (o desperate housewives) per scelta o necessità?

Girovagando nella rete ho trovato questo articolo di qualche mese fa de Il corriere della sera nella sezione La 27esima ora.
L'argomento interessa moltissimo tutte le mamme italiane in questi ultimi tempi che si trovano si fronte al bivio "Lavoratrice" o "Mamma".
Sarebbe bello raccogliere le vostre esperienze e, sarebbe ancora più bello, confrontare le esperienze delle mamme italiane con le mamme che vivono in altri paesi!
Nel frattempo vi lascio alla ricerca sull'argomento condotta dall'Università di Firenze.

Cresce il numero delle donne che lavorano a casa. L’ultimo dato è di ieri. In base al rapporto Ocse, il tasso di occupazione femminile in Italia nel 2011 è del 46,5% (contro il 35,5% del 1995), in calo rispetto al 47,2% del 2008. Le casalinghe, dice l’Istat sono quasi 5 milioni, 800 mila le under 35. Lasciano o perdono il lavoro nei primi due anni dopo la nascita di un figlio. E per la metà di quelle che lo hanno lasciato è  una scelta. Non sempre libera. Ma resta comunque una decisione individuale. Perché? E soprattutto
Si diventa casalinghe per scelta o per necessità?
Uno studio dell’Università di Firenze commissionato dalla dall’assessorato al Lavoro della Provincia fiorentina, ha cercato di ricostruire l’immagine delle casalinghe di oggi, e di capire le motivazioni che spingono una percentuale ancora così consistente di donne a restare fuori dal mercato del lavoro.
Attraverso interviste e questionari lo studio disegna quattro profili di donne che lavorano a casa.

15 febbraio 2013

'Benvenuto fratellino benvenuta sorellina' di Giorgia Cozza

Titolo: Benvenuto fratellino Benvenuta sorellina
Autore: Giorgia Cozza
Anno: 2013
Pagine: 235
Editore: Il leone verde
Prezzo di copertina: €16,00

C’è un bimbo in arrivo! Quando la famiglia cresce, genitori e figli sono chiamati a trovare un nuovo equilibrio. Come aiutare il primogenito ad affrontare il cambiamento con serenità e con gioia? Dopo la nascita come gestire le esigenze di due o più bimbi di età diversa? E ancora, quali accorgimenti possono favorire l’intesa tra fratelli e sorelle nell’infanzia? Benvenuto fratellino Benvenuta sorellina risponde ai dubbi e agli interrogativi dei genitori, offrendo utili informazioni e suggerimenti pratici per coinvolgere i fratelli maggiori nell’attesa e nell’accoglienza del nuovo nato.
Gli interventi degli esperti – psicologi e pedagogisti – indicano come gestire la situazione se il bambino è in difficoltà (ad esempio in caso di regressione o gelosia  intensa). E per le mamme che stanno allattando quando scoprono di essere nuovamente in attesa, le dritte di ginecologi e consulenti in allattamento.

Diario di una mamma: Passi e istanti

Due giorni dopo aver compiuto un anno Mimì all'improvviso si è alzata ed ha iniziato a camminare verso di me e suo papà... Pochi passi, pochi secondi eppure noi abbiamo sentito il respiro mozzato e l'emozione di chi assiste alla prima di uno spettacolo unico.
Avere figli, tra le altre cose, è anche questo: nel fluire (spesso indistinto) dei nostri giorni di adulti, riscoprire che sono gli attimi a fare la differenza, a sancire il prima e il dopo, il già e il non ancora.
Ora mia figlia cammina e prima non camminava, ora mi chiama mamma e prima non lo faceva, ma non è tanto il pensiero di quanto velocemente questi nostri piccoli crescono a stupirmi oggi, bensì il fatto che per loro i momenti sono tutto, perché sanno prepararsi lungamente, silenziosamente, per poi iniziare all'improvviso.

14 febbraio 2013

Il nostro San Valentino !


Per San Valentino abbiamo voluto preparare qualcosa di nuovo, sempre cercando di riciclare cio' che abbiamo in casa.
Ho disegnato un cuore su un vassoio di polistirolo e poi l'ho ritagliato:


13 febbraio 2013

Una perla da... Piaget!

"Lo sviluppo mentale è una costruzione continua, paragonabile a quella di un vasto edificio che ad ogni aggiunta divenga più solido, o piuttosto alla messa a punto di un delicato meccanismo." J. Piaget

Le università italiane sono in crisi

La crisi coinvolge anche le Università italiane: il Cun (Consiglio universitario nazionale) evidenzia come dal 2009 il Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) è sceso del 5% ogni anno.

I dato parlano chiaro: in dieci anni gli immatricolati sono scesi da 338.482 dell'anno accademico 2003-2004 a 280.144 del 2011-2012, con un calo di 58.000 studenti (-17%). Si tratta, per rendere l'idea, come se fosse scomparso un ateneo come l'Università Statale di Milano. La tendenza è omogenea su tutto il territorio nazionale e riguarda la gran parte degli atenei italiani.

12 febbraio 2013

Diario di una maestra: Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni

Era appena ieri settembre.
Il cartellone con la coppa del mondo sulla porta recitava: "IL FUTURO  APPARTIENE A COLORO CHE CREDONO  NELLA BELLEZZA DEI PROPRI SOGNI."  (Eleanor Roosevelt).
Era già un invito a guardare oltre la scuola, oltre le regole grammaticali, oltre i problemi e le formule di geometria, oltre le prove Invalsi…..perchè la vita, la vera vita si gioca fuori.
E allora a scuola cosa si fa?
“Cosa facciamo quest’anno?”, è la domanda che in molti mi hanno fatto i primi giorni di scuola.
“Quest’anno faremo un sacco di cose belle e ci divertiremo!”,  rispondevo accennando al tutto e al niente. Ma già quello ai miei ragazzi bastava.
Certo,  mantenere una promessa del genere è facile se ad aiutarmi ci sono la LIM, i cartelloni colorati con i personaggi famosi (che in tanti ancora non conoscono), una collega fantastica e tanti progetti  (motoria, musica, educazione all’affettività, l’incontro con un magistrato sulla legalità, i ragazzi delle medie che vengono a presentare il loro indirizzo musicale, ecc).
E tutto aiuta a capire, a scoprire e a conoscersi. E ogni attività che si svolge aumenta potenzialità e consapevolezza.

Ansia: i sintomi e i consigli per gestirla al meglio

L’ansia è un’emozione generata da due meccanismi di risposta allo stress: uno di tipo psicologico, il quale svolge la funzione di anticipare la percezione di un evento pericoloso prima ancora che quest’ultimo sia sopraggiunto, l’altro di tipo fisiologico che spinge da un lato all’esplorazione per identificare il pericolo ed affrontarlo nella maniera più adeguata e, dall’altro, all’evitamento e alla eventuale fuga.
Quando però questo meccanismo continua a persistere anche dopo la fine di eventi potenzialmente ansiogeni, si parla di un’ansia patologica caratterizzata da uno stato permanente di tensione che può compromettere le capacità operative e di giudizio.

Quali sono i sintomi dell'ansia?

Nell’ansia possono essere presenti sintomi psichici e fisici.
I sintomi di tipo psicologico possono essere:
  • Tensione
  • Nervosismo
  • Eccessiva preoccupazione per sè e per gli altri
  • Insonnia
  • Facilità al pianto

11 febbraio 2013

Come comportarsi con i figli del nuovo compagno o della nuova compagna?

Di fronte all'aumento esponenziale del numero delle separazione e dei divorzi, questa è una domanda che capiterà sempre più spesso di sentire.
Ovviamente, non è una situazione semplice: la separazione porta con sè innumerevoli trasformazioni e cambiamenti del sistema familiare, e decidere di ricomporre un nuovo nucleo familiare aggiunge ulteriore complessità. Il genitore acquisito è, come lo definisce Anna Oliverio Ferraris il "terzo", che entra in gioco quando la famiglia, sebbene diversa da quella tradizionale, c' è già, con le sue regole, le sue abitudini, i suoi orari, il suo esplicito e il suo implicito che regolano e danno senso alle relazioni.
La situazione complessa è ben visibile anche dalla difficoltà a trovare un nome per definire il nuovo compagno della mamma o del papà. A tale proposito, la professoressa Donata Francescato sostiene che la scelta del nome per identificare i genitori acquisiti rivela il tipo di rapporto che viene a instaurarsi: utilizzare termini come "quella lì" o " quella là" è ben diverso da chiamare i nuovi partner dei genitori con il nome proprio o con dei vezzeggiativi.

Ma che musica maestro: Metti la canottiera


Psicologo, Psicoterapeuta, Psichiatra, Neurologo, Neuropsichiatra infantile..chi sono?

Recentemente sono stata ad un bellissimo corso sulla Psicologia Perinata e fra il materiale fornito c'era un piccolo opuscolo a fumetti distribuito da OPL (Ordine degli Psicologi della Lombardia) dal titolo "Il finto Psicologo".
Alla fine dell'opuscolo ho trovato una bella e chiara distinzione dei professionisti iscritti all'Ordine degli Psicologi e dei professionisti con cui collabora lo Psicologo.

Vediamo chi sono questi sconosciuti, quali sono le loro qualifiche, i loro ruoli e di cosa di occupano nello specifico.

Professionisti iscritti all'Ordine degli Psicologi

PSICOLOGO: Qualifica conseguita dopo la Laurea specialistica in Psicologia, il tirocinio annuale, il superamento dell'Esame di Stato e l'iscrizione all'Albo Professionale. Lo psicologo può fare diagnosi e intervenire in ambito psicologico.

PSICOTERAPEUTA: Abilitazione ottenuta in seguito alla laura in Psicologia o in Medicina mediante corsi di specializzazione quadriennali presso scuole di specializzazione presso scuole di specializzazioni Universitarie o Istituti riconosciuti dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR). Lo psicoterapeuta interviene nel trattamento delle psicopatologie.

Professionisti con cui collabora lo Psicologo

La prima BibioTech

Arriva a San Antonio, nella contea di Baxar, la prima BiblioTech, uno spazio pubblico interamente dedicato alla lettura di ultima generazione, con 100.000 titoli e 100 e-reader. Addio, dunque, al caro libro tradizionale, con le pagine profumate, magari un po' ingiallite, e gli scaffali della biblioteca stracolmi di opere, spesso impolverate. L'unica carta presente nella BiblioTech sarà quella della stampante.

8 febbraio 2013

'Prevenzione e trattamento della tossicodipendenza all'interno di comunità terapeutiche' di Veronica La Riccia

Titolo: Prevenzione e trattamento della tossicodipendenza all'interno di comunità terapeutiche
Autore: Veronica La Riccia
Anno: 2011
Pagine: 100
Editore: Tesi italiane
Prezzo di copertina: €14,00
Questo volume esplora un tema oggi più che mai attuale e discusso, ma ancora oscuro: il mondo delle sostanze e la tossicodipendenza. Ogni giorno, si sente ormai parlare di overdose, craving, eroina, bamba, ganja … ma di cosa si sta parlando in realtà? L' 80,3% dei giovani tra i 14 e i 30 anni in Italia ha ammesso di aver fatto uso di marijuana o hashish, più della metà di essi ha continuato a farne uso e un terzo di essi ne fa uso regolarmente o addirittura più volte ogni giorno (6%). Il 73% invece ha dichiarato di essere consumatore abituale di alcool. Già di per sè questi dati sembrano allarmanti, ma mai quanto quelli sull'età. I giovani, non solo si drogano sempre di più, ma vengono a contatto con le droghe in età sempre più precoce (il 20% tra i 12 e i 15 anni). E tutto questo probabilmente avviene senza che i genitori vengano mai a saperlo. Forse ciò che manca è proprio l’informazione adeguata sia per i giovani che per gli adulti, i quali dovrebbero essere pronti e capaci di affrontare il momento in cui il figlio entra in contatto per la prima volta con le sostanze.

Diario di una mamma: Un miracolo intatto

Oggi è stata una giornata faticosa. Mio marito è partito alle 6 e rientrerà domani, la bimba ha dormito poco di notte e pochissimo di giorno, naturale che sia stanca e un po' capricciosa. Non lo è neanche molto, non lo è per carattere, eppure stasera faccio fatica. Mi innervosisco e qualsiasi cosa faccia mi sembra la faccia apposta per farmi arrabbiare!
Non è così ovviamente, ma i giorni come questi arrivano ed è inutile fare finta che non esistano. Non siamo robot, abbiamo sentimenti, stanchezza, irritabilità anche noi mamme e possiamo dirlo.
Certo non è facile accettarlo con noi stesse, perdonarci quei piccoli scatti che ci siamo sempre ripromesse di non avere, quello sguardo cupo anziché gioioso e grato sui nostri figli.
Stasera è andata così!

7 febbraio 2013

Carnevale: il cappello da giullare !


Una bella idea per Carnevale, riciclando le vecchie calze della befana:


Con il cartoncino, ho preso la misura della testa di Marco e dopo l'ho tagliato. Marco, invece, subito si e' messo all'opera e ha pittato di blu il nostro cartoncino:

L'acquaticità

L' importanza dei "Riti" e del tempo di qualità dedicato ai nostri figli

Ho il privilegio di lavorare da dieci anni con delle "categorie" davvero speciali: le Future Mamme in dolce attesa, i Bebè, i Bambini dai 0 ai 3 anni e le loro Famiglie all'interno dei percorsi di acquaticità "Primi Passi". Tutte le volte che il sabato mattina incontro i piccoli e i loro genitori è una scoperta! Credo che sia importantissimo dedicare tempo di qualità ai nostri figli (sono mamma anche io!). E' un modo per stare crescere con loro come genitori, per imparare insieme. E' su questo che vorrei condividere quello che è il mio pensiero e la mia esperienza da Tecnico Educatore di Nuoto. Il nocciolo è proprio su "come" affrontare ed accudire al meglio l'inizio di una attività in acqua!

6 febbraio 2013

Una perla da... Piaget!

"I bambini capiscono benissimo che la prima bugia ha lo scopo di ottenere una ricompensa non meritata, mentre la seconda è una semplice esagerazione." J. Piaget

Silvia M. Romeo

La dislessia

COS'è?
Si tratta di un disturbo specifico dell'apprendimento (DSA) ed è di natura neurobiologica. Essa è caratterizzata dalla difficoltà a effettuare una lettura accurata e/o affluente, con difficoltà nella scrittura e nella decodifica.


COME SI MANIFESTA?
Solitamente il bambino compie errori caratteristici nella lettura e nella scrittura come la sostituzione di lettere (m/n; v/f; b/d; a/e) oppure l'inversione di lettere e numeri (ad esempio 21/12), fatica ad imparare le tabelline e alcune informazioni in sequenza come i giorni della settimana, i mesi dell'anno;
può fare confusione nei rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra; ieri/domani). In alcuni casi sono presenti anche difficoltà fino-motorie (ad esempio allacciarsi le scarpe), nel calcolo, nelle capacità di attenzione e di concentrazione.

5 febbraio 2013

App: Toca Doctor

http://img.stpcdn.net/game-icons-172/toca-doctor-hd.jpg
Nome: Toca Doctor
Categoria: Giochi
Età: 3+
Sviluppatore: Bonnier Digital
Requisiti: iPhone, iPad, iPod touch
iOS: 4.0 o successivi
Costo: GRATIS
Costo versione completa: € 1,59



Descrizione 

Fate diventare i vostri bambini dottori per un giorno! Potranno visitare il loro paziente e risolvere divertenti puzzle e mini-giochi all’interno del corpo umano. La grafica piacevole e i suoni accattivanti guideranno i vostri figli alla scoperta di 21 puzzle differenti!

4 febbraio 2013

Ma che musica maestro: Il caffè della Peppina


Progetto 'Il gioco del cambiamento del dialogo interiore'

Riferendoci ad una tecnica cognitivista, finalizzata alla modificazione dei pensieri e delle convinzioni relativi a quelle emozioni che producono malessere possiamo dire che sono i pensieri negativi a provocare le emozioni negative.

IL GIOCO DEL CAMBIAMENTO DEL DIALOGO INTERIORE

Obiettivi: modificare i pensieri relativi a meozioni che producono malessere, relativizzare gli stimoli che suscitano malessere,allenarsi all'elasticità mentale, gestire le situazionireali di conflitto e sconforto.

Fascia d'età: 8-11 anni.

Materiale: fogli, matite.

1 febbraio 2013

Diario di una mamma: Alla conquista del mondo

Può sembrare una piccola cosa, ma da quando Mimì ha iniziato ad usare il bicchiere "come i grandi" sembra non pensare ad altro!
A tavola indica perentoriamente la bottiglia e quando si accorge che (finalmente) la mamma capisce che vuole l'acqua saluta l'evento con un gridolino di piacere. Poi afferra il bicchiere tutta eccitata con entrambe le mani e se lo porta alla bocca, ma prima di iniziare a bere -ricordandosi di non aver ancora ringraziato il suo pubblico (il papà)- rimette giù il bicchiere, fa un grande sorriso che sembra dire "ora inizia lo spettacolo", lo riprende e finalmente beve!
Questo avviene dalle 15 alle 20 volte a pasto. Inutile dire che il cibo è momentaneamente passato in secondo piano, tranne la pasta al sugo che mantiene il proprio fascino intatto come le macchie che lascia sui vestiti.
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