7 febbraio 2013

L'acquaticità

L' importanza dei "Riti" e del tempo di qualità dedicato ai nostri figli

Ho il privilegio di lavorare da dieci anni con delle "categorie" davvero speciali: le Future Mamme in dolce attesa, i Bebè, i Bambini dai 0 ai 3 anni e le loro Famiglie all'interno dei percorsi di acquaticità "Primi Passi". Tutte le volte che il sabato mattina incontro i piccoli e i loro genitori è una scoperta! Credo che sia importantissimo dedicare tempo di qualità ai nostri figli (sono mamma anche io!). E' un modo per stare crescere con loro come genitori, per imparare insieme. E' su questo che vorrei condividere quello che è il mio pensiero e la mia esperienza da Tecnico Educatore di Nuoto. Il nocciolo è proprio su "come" affrontare ed accudire al meglio l'inizio di una attività in acqua!
 Mi sento di raccontarvi che per prima cosa da 0 a 4 anni sarebbe bene svolgere l'attività ricercando una formula "famigliare" e per questo intendo dire l'intera famiglia in acqua: mamma, papà più bambino "a mollo"!. In  questo modo voi genitori generate sicurezza nei vostri figli, ponendovi in un'ottica di scoperta e non di richiesta, siete con loro e insieme a loro. Adesso dirò una cosa un pò forte, condivisibile o meno...Poco importa a fino ai cinque - sei anni "farli nuotare" nel vero e stretto senso della parola. In questa fascia d'età è bene che loro si sperimentino, creino le loro sicurezze acquatiche sostenuti e supportati dalle vostre braccia. E' con calma e con tanto coinvolgimento che impano a gestire il loro corpo in acqua. All'interno di questo meraviglioso fluido noi attiviamo delle competenze motorie e delle emozioni totalmente diverse dal terrestre: se sono un neonato che non gattona ancora essere immerso completamente mi provocherà piacere se sono ben sostenuto da braccia forti, se ho la possibilità di distaccarmi dal corpo della mamma o del papà con calma, quando sono pronto! Se sono un bambino che ha imparato a camminare da poco ho bisogno di un aiuto per capire che il mio equilibrio dentro l'acqua è totalmente diverso rispetto alla terra ferma: il baricentro non è più nella zona del mio ombelico ma è la testa (che in acqua mi permette spostarmi ed avanzare sia in verticale che in orizzontale) ma se sono rigido avrò paura e sarò tutto contratto, sicuramente non mi divertirò nemmeno! ...Per tutti questi motivi i piccoli hanno bisogno di tempo e di accudimento vero in acqua, altrimenti il rischio è quello di dare per scontato la loro paura più grande, dettata dall'istinto di sopravvivenza innato che noi tutti abbiamo. Un piccolo vantaggio lo abbiamo se poi possiamo fare acquaticità in una piscina che ha l' acqua ad una temperatura di almeno 30° gradi, questo sarebbe un grosso vantaggio perché quando i vostri bimbi entrano e non hanno subito "tanto freddo" saranno più predisposti a lasciarsi andare e a creare ed inventare giochi insieme a voi! Le chiavi di apertura per belle esperienze acquatiche sono tre: accudimento, sostegno e il rispetto dei tempi. Tutto questo trasmette sicurezza e non crea sicuramente "nuotatori", ma genera bambini felici di stare in acqua, che molto probabilmente potranno diventare anche nuotatori felici..sempre se lo desiderano!!!

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