15 ottobre 2012

La musica classica in campo educativo

Oggi vorrei condividere con voi quella che è stata una preziosissima esperienza vissuta in una scuola d'infanzia.
Qualche anno fa, grazie ad un esame previsto nel mio corso di laurea, ho avuto la fortuna di conoscere in modo più approfondito il mondo della musica classica e questo mi ha permesso di appassionarmene. A causa di ciò che potremmo definire “deformazione professionale”, in quanto futura maestra di scuola dell'infanzia, mi posi subito una domanda: “La musica classica può favorire il percorso di crescita nei bambini della scuola dell'infanzia?”.
In cuor mio la risposta è stata subito positiva, ma questo non mi bastava: decisi di incentrare la mia tesi proprio su questo argomento, al fine di trovare una risposta che avesse un maggiore valenza perché supportata da studi più approfonditi.


Volevo dimostrare tre cose molto semplici e forse banali:
  1. Attraverso la musica (classica, ma anche la musica in generale) i bambini possono sviluppare capacità e competenze.
  2. Educando i bambini in tenera età all’ascolto musicale si può far in modo che la vivano da sempre come un qualcosa che appartiene loro, favorendo lo sviluppo di una passione.
  3. Si può far amare ai bambini questo tipo di musica spesso ritenuta, a parer mio sbagliando, musica d'élite ed esclusiva di un pubblico adulto.

La scelta della tematica da trattare si soffermò su un balletto, lo Schiaccianoci di Pëtr Il'ič Čajkovskij. É universalmente considerato adatto al pubblico infantile, per il primo approccio con la danza, poiché sfrutta la trama fiabesca ambientata nella vigilia di Natale e tutto è visto attraverso gli occhi di una bambina.

Tante altre domande sorgevano spontanee: “Cosa può imparare un bambino di quell'età attraverso un'opera musicale di questo spessore? Quanto le musiche dello Schiaccianoci possono stimolare la fantasia e la creatività nei bambini?”.

Si sono cercate le risposte studiando dapprima la fiaba originale Nußknacker und Mausekönig, ovvero Schiaccianoci e il re dei topi, di E. T. A. Hoffmann, per poi analizzarne il balletto che da essa s'ispira.
Quindi, la stesura della tesi, è servita principalmente per approfondire le conoscenze su quest'argomento in modo da poter sviluppare un'unità didattica che avesse delle basi teoriche.
In questo contesto vedremo di approfondire nello specifico proprio l'aspetto pratico riguardante l'intervento didattico destinato ai bambini di una classe eterogenea, composta da 26 alunni tra i tre e i cinque anni.

Si sono svolte attività mirate, suddivise in tre ambiti, che potessero, anche se solo in minima parte, stimolare la curiosità e la passione nei bambini verso la musica classica, con la convinzione che si possa aiutare loro ad ampliare i gusti musicali, stimolando e facendo emergere una passione sconosciuta:
  • In  ambito letterario era previsto l'impiego della fiaba che fungesse da fase di innesco stimolando la motivazione nei bambini. Ci si voleva servire di questo mezzo già noto e amato dai bambini per approdare al mondo meno conosciuto della musica classica. Si è proceduto con il racconto-ascolto della storia dello Schiaccianoci e il re dei topi, di E. T. A. Hoffmann, riadattata alla fascia d'età interessata, accompagnata dalla presenza del protagonista stesso, che era stato precedentemente realizzato sotto forma di pupazzo. In seguito si è richiesta, in modo facoltativo, la rielaborazione verbale da parte dei bambini. Infine si è proceduto alla visione del cartone animato La favola del Principe Schiaccianoci di Paul Schibli, in cui c'era un attento uso delle musiche del balletto.
  1.  
    • L'ambito grafico-manipolatorio prevedeva percorsi differenziati tra cui la costruzione dei personaggi presenti nella storia attraverso l'impiego di materiali modellanti. Questo dava loro la possibilità di scoprire di essere in grado di costruire qualcosa attraverso la manipolazione di materiale informe. Si sono realizzate produzioni grafico-pittoriche al fine di rappresentare graficamente il racconto. È stata data piena libertà al bambino per rispettare le sue esigenze, in quanto il disegno, soprattutto a quell'età, rappresenta una valvola di sfogo, una modalità di comunicazione. Dove l'adulto si esprime verbalmente, il bambino lo fa attraverso il disegno, per cui “forzare” questo processo, è spesso improduttivo, ma soprattutto prende la forma di una “violazione di libertà”.   Infine si sono costruite, attraverso materiale di recupero, delle maracas rudimentali sfruttando delle bottiglie da ½ litro vuote, che abbiamo riempito con dei chicchi di riso.  

    • L'ambito musicale prevedeva l'impiego degli strumenti realizzati dai bambini al fine di sperimentare i suoni che con essi potevano produrre. In seguito si è cercato di danzare sulle note del balletto e, attraverso gli strumenti precedentemente realizzati, si è tentato di accompagnare e ripetere i suoni al fine di maturare il senso ritmico. I bambini avrebbero potuto sperimentare, in prima persona, come gli oggetti comuni possano nascondere dei suoni, mentre l'utilizzo di queste musiche avrebbe potuto stimolare lo sviluppo e la creatività, lavorando sul corpo e sull'espressione delle emozioni.
Durante tutto il percorso è stato riproposto ai bambini il sottofondo musicale delle musiche principali dello Schiaccianoci:

Si voleva, in questo modo, che i bambini potessero memorizzare e associare le musiche ad un momento piacevole. La musica, inoltre, offre la possibilità di sentire e riconoscere le emozioni durante l’ascolto, sentire il proprio corpo e lasciarlo guidare dalle melodie. Per questo le attività che introducevano la musica e la danza miravano ad un miglioramento delle abilità emotive, creative, motorie dando un'attenzione allo sviluppo di competenze espressive e promuovendo il riconoscimento individuale e collettivo di abilità personali nell'uso dei linguaggi non verbali.

 


Per effettuare un'adeguata valutazione si sono osservati atteggiamenti, comportamenti, risposte dei bambini durante il percorso, per misurare l'efficacia delle metodologie adottate e per poter apportare eventuali variazioni al fine di fornire risposte adeguate alle esigenze che sarebbero emerse. Si sono valutati i singoli obbiettivi attraverso delle schede di valutazione in cui occorreva segnalare la presenza e/o l’assenza di due indicatori: l'attenzione e l'interesse. Tra le varie tipologie di valutazione si è usufruito anche del circle time, conosciuto anche con il nome di discussione di gruppo, attraverso la quale è stato più semplice coinvolgere i bambini e far si che si esprimessero verbalmente in modo naturale e spontaneo riguardo alle attività svolte.

Grazie alle risposte, più o meno esplicite, fornite dai bambini si è potuto dimostrare che:
attraverso l'impiego di tecniche appropriate e più consone alle loro attitudini, alla loro età e anche alle loro specifiche richieste, si può far amare loro questo tipo di musica, attraverso la quale si può stimolare la loro fantasia, le abilità creative, emotive e motorie, le competenze espressive e abilità personali nell'uso dei linguaggi non verbali. Possiamo dire che non solo si può far amare a bambini così piccoli un classico del balletto, ma si può favorire il loro percorso di crescita attraverso il suo utilizzo!




Posso affermare che i bambini hanno dimostrato un interesse e un'attenzione che mi ha letteralmente commosso, per questo nutro la speranza che questo “amore” dimostrato per lo Schiaccianoci possa estendersi affinché possano ampliare i loro gusti musicali, includendovi anche la musica classica in generale.

In conclusione voglio condividere con voi l'emozione provata quando A., 5 anni , abbracciandomi disse : “Grazie per tutte queste cose belle che ci hai fatto fare!”.
É uno dei tanti magici momenti che i bambini ti regalano quotidianamente, con estrema spontaneità, dandoti la certezza che non avresti potuto scegliere lavoro altrettanto gratificante.



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