29 ottobre 2012

Giocare col bambino nel pancione

La nostra vita prenatale non si svolge nell’immobile, silenzioso buio del ventre materno. Per fortuna! Il bambino dentro il pancione della sua mamma impara a conoscere molto della realtà che lo aspetta dopo la nascita e a questa reagisce: le competenze percettive e di apprendimento del bambino prenatale sono sorprendenti.

Ma quello che fa la differenza rispetto alla qualità della nostra vita prenatale è il non essere lasciati soli in mezzo a questi stimoli.


Trascorrere nove mesi “trasportati” da nostra madre, non è la stessa cosa che trascorrere nove mesi “portati” dalla mamma!

Le prime 20 settimane di gestazione circa sono caratterizzate da un tipo di comunicazione interiore e psichica tra mamma e bambino. Ma a partire dal 4-5 mese, quando la mamma diviene in grado di percepire i movimenti del suo bimbo, ecco che la comunicazione può arricchirsi di una serie di risposte e scambi comunicativi percepibili anche dal punto di vista fisico e non solo psichico-emotivo.

La comunicazione prenatale tra mamma e bambino attraverso giochi di carezze, massaggi, colpetti, tamburellamenti e conversazioni ad alta voce sono un momento molto emozionante per le mamme, ma soprattutto importantissimo per un armonico sviluppo psichico del bambino.

Vi sono alcuni momenti della giornata in cui questo tipo di comunicazione psicotattile può essere svolta in maniera più soddisfacente per entrambi. Ad esempio le ore seguenti il pasto della madre, quando, spesso, grazie all’innalzamento del tasso di zuccheri, il bambino è sveglio e attivo. Certamente anche altri momenti in cui la madre sente con chiarezza che il bambino è vigile ed attivo e ne percepisce chiaramente i movimenti e i calcetti, sono favorevoli alla comunicazione.

Il bambino che percepisce la connessione tra i suoi movimenti e l’interessamento ad essi da parte della madre, che lo rinforza, con la voce, con altri movimenti di risposta e con una attenzione psichica a suo figlio, sarà un bambino che sa di essere riconosciuto dalla sua mamma.

Madre e figlio imparano a stabilire una relazione e a conoscersi molto prima di vedersi negli occhi per la prima volta.

Il bambino prenatale mostra un’incredibile capacità di risposta a queste stimolazioni materne (e anche paterne): si instaura un dialogo fatto di colpetti, cui seguono altri colpetti, di tamburellamenti lungo il pancione, cui segue lo spostamento del bambino che va verso la mano che lo chiama e lo porta “a spasso” in giro proprio nel pancione (almeno finchè è abbastanza piccolo da poterlo fare).

Un’emozione a parte è quella dei cullamenti: già perché si può cullare il proprio bimbo sin da pima che nasca! Può cullare la mamma la propria pancia, oppure può essere il papà a regalare questo meraviglioso gesto d’amore cullando contemporaneamente la sua compagna ed il loro bambino dentro di lei.

Gabriella Ferrari racconta in maniera speciale come avvicinarsi alla comunicazione prenatale con il bambino e quali sono tutti i futuri vantaggi relazionali per il bambino e la sua relazione con i genitori. La dott.ssa Ferrari si occupa da molti anni del Bonding Prenatale e della comunicazione psicotattile con il bambino durante la gravidanza, per questo concludo riportando alcune sue parole che ritengo ogni genitore dovrebbe conoscere:

Se un bambino
durante i primi nove mesi della sua esistenza intrauterina
è stato desiderato
perché è stato concepito responsabilmente…
durante la gravidanza ha ricevuto la gioia e l’accettazione materna
perché era desiderato…
è stato ascoltato
perché i suoi genitori sapevano che era capace di comunicare
è stato capito
perché è stato ascoltato…
è stato accarezzato
perché i suoi genitori sapevano che era sensibile…
è stato accudito
perché è stato desiderato, ascoltato, capito, coccolato…
questo bambino, che è sempre stato accolto,
nascerà e crescerà pensando di valere molto,
si rispetterà e amerà se stesso,
perché è sempre stato rispettato e amato
sin dall’alba della sua esistenza,
quando per la prima volta si è affacciato alla vita
nel grembo di sua madre.

G.A. Ferrari

Quindi, mamme in gravidanza, prendetevi del tempo, fermatevi, mettetevi in ascolto del vostro bambino, accarezzatelo, chiamatelo, rispondete ai suoi richiami, giocate con lui e non lasciatevi sfuggire l’occasione di conoscerlo ancora prima che nasca!



Bibliografia
Gabriella Arrigoni Ferrari “La comunicazione e il dialogo dei nove mesi” Edizioni Mediteranee
Gabriella Arrigoni Ferrari “Dalla Grande Madre al Bambino” Edizioni Mediterranee
Materiale Scuola ISPPE, Associazione Nazionale Educazione Prenatale

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