25 febbraio 2013

La separazione e il divorzio dei genitori

La separazione dei genitori può rappresentare uno degli eventi più traumatici per un bambino e in base a numerosi studi i bambini che fanno questa esperienza hanno tre volte più probabilità della media di manifestare difficoltà emotive e comportamentali. Infatti, la separazione non è altro che l’ultimo atto di un processo che ha coinvolto la famiglia in attriti e sconvolgimenti emotivi, che molto spesso sono più dannosi della separazione stessa.
Di recente si è iniziato a parlare di Sindrome da alienazione genitoriale (PAS, Parental Alienation Sindrome) definita per la prima volta da Gardner come un conflitto che nasce quando uno dei due genitori influenza il bambino, in modo che rifiuti l’altro genitore o interrompa il rapporto con esso.
Altri autori parlano di bambini programmati o ai quali è stato fatto un brainwashed children, ovvero il lavaggio del cervello, da parte del genitore affidatario manifestandosi con una negazione dell’esistenza psicosociale del genitore bersaglio. Questo può avvenire anche in assenza  di una programmazione consapevole da parte del genitore che se ne avvantaggia.
Le strategie possono essere facilmente scoperte valutando il comportamento del figlio, il quale ricalca le opinioni del genitore a danno dell’altro, mentre quelle indirette incidono in modo più sottile sull’opinione e sul comportamento. Tuttavia, non è scontato che il bambino utilizzi queste tecniche , soprattutto se il bambino possiede un livello di autonomia cognitiva, affettiva e sociale tale da impedirgli di essere suggestionato.
Turkat parla della Sindrome della madre malevola, che può svilupparsi in concomitanza con la PAS. In questo senso la madre intraprende una vera e propria crociata contro l’ex coniuge utilizzando qualsiasi mezzo, addirittura anche utilizzando accuse gravi e infondate come presunte violenze o la consapevole volontà di violare leggi pur di raggiungere lo scopo.
Di fronte a queste situazioni la reazione dei bambini è quella che si attua di fronte a qualsiasi situazione dolorosa: il sentimento comune è quello che il mondo vada in frantumi, accompagnato da ansia e terrore per il futuro.
I bambini in età prescolare, che avevano già acquisito abilità evolutive appropriate, possono regredire tornando a bagnare il letto oppure a non avere più un comportamento corretto a tavola, oltre a disturbi del sonno e comportamenti aggressivi nei confronti delle altre persone, mentre se la separazione avviene in età scolare il bambino può iniziare a preoccuparsi riguardo al fatto che se ne è andato non si occupi più di lui, palesando la sofferenza cerca di far tornare insieme i genitori. Quando la separazione avviene prima della pubertà del figlio, questo può comprendere meglio quello che sta accadendo, ma le sue reazioni sono concentrare in rabbia nei confronti del genitore che ha causato la separazione e da impegno nel curare il genitore ferito, mentre se avviene durante l’adolescenza la separazione può inasprire le sensazioni e i comportamenti problematici tipici di questa fase evolutiva.
In conclusione, la maggior determinante del grado in cui il bambino riesce ad affrontare la separazione e il divorzio dipende dal grado in cui vi riescono i genitori e, inoltre, questo può anche determinare la misura con cui i bambini da grandi possano avere il timore di relazioni fallimentari.

Fonte: Verrastro "Strategie e interventi in psicologia clinica dello sviluppo"

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