11 marzo 2013

Il disagio scolastico

Il disagio scolastico si manifesta con comportamenti di rifiuto verso le attività scolastiche al tal punto da impedire l’utilizzo delle proprie capacità cognitive, affettive e relazionali ma che non sono legati significativamente a disturbi di tipo psicopatologico, linguistico o cognitivo.
La scuola presenta continuamente degli ostacoli agli alunni e può capire che nel momento in cui alcuni studenti non riescono a superarli si assista al fenomeno dell’insuccesso. Le cause di questo fenomeno possono essere attribuite a problematiche intrinseche come bassa autostima, mancanza di volontà, scarso interesse oppure a problematiche estrinseche come il contesto socio-culturale o scolastico problematico. Dunque la scuola diventa un luogo di esperienze portatrici di pesanti tensioni che possono sfociare nel fenomeno del drop-out, ovvero un percorso scolastico caratterizzato da irregolarità nella frequenza, dovute spesso ad una generale difficoltà nella relazione fra l’allievo e la scuola.
Numerose ricerche hanno evidenziato come alla base dell’insuccesso vi siano problematiche relazionali spesso trascurate. Infatti, insuccessi, ritardi e abbandono scolastico sono spesso indici di un malessere più profondo. In questo senso il primo ambiente da esaminare è l’ambiente familiare, infatti problemi economici della famiglia, le dinamiche familiari, l’atteggiamento dei genitori nei confronti delle difficoltà del figlio, le modalità educative dei genitori possono avere una grossa incidenza sull’adattamento scolastico e sul proseguimento degli studi. inoltre, esistono realtà dove la scuola viene considerata un ostacolo all’entrata del mondo del lavoro , o comunque non investita di aspettative positive da parte dei genitori, che possono trasmettere al figlio atteggiamenti di rinuncia e di rassegnazione ai propri figli.
Anche l’estrazione sociale può essere responsabile di questo fenomeno, infatti alcune ricerche mostrano che i ragazzi delle classi sociali meno favorite sono considerati dei candidati al disagio scolastico in misura maggiore rispetto a quelli delle classi benestanti.
Secondo un’importante studio condotto a Seattle i predittori dell’abbandono scolastico sono di vario genere: la difficoltà a raggiungere il successo, un basso coinvolgimento scolastico, un alto coinvolgimento da parte dei pari che hanno un comportamento antisociale, le basse aspettative parentali, il genere, l’origine etnica.
Numerosi studi hanno messo in relazione condizioni di rischio familiare e i risultati scolastici dei bambini: Baldwin hanno evidenziato le differenze fra pratiche educative in famiglie a basso e alto rischio con bambini che avevano un buon rendimento scolastico. Le famiglie ad alto rischio sarebbero più rigide, autoritarie e con un grado di controllo elevato soprattutto sull’obbedienza. Il maggior controllo esercitato dalle famiglie ad alto rischio però funzionerebbe da elemento protettivo rispetto alle tentazioni presenti sull’ambiente, come la droga, la devianza o la facilità ad abbandonare la scuola.
Quanto invece alle dinamiche psicologiche interne ai ragazzi, molte ricerche hanno dimostrato che il disagio e l’abbandono sono molto frequenti in quei bambini che nei primi anni della scuola elementare hanno manifestato un disturbo specifico di apprendimento. Questo può creare frustrazioni che modificano complessivamente il rendimento scolastico e che si generalizzano rapidamente a tutti gli ambiti dell’apprendimento creando nel bambino profonda demotivazione e sfiducia nelle proprie capacità.
Infine, la crisi puberale può essere considerata fra le cause dell’insuccesso incidendo sul rendimento scolastico attraverso aspettative e paure rispetto ai cambiamenti della propria immagine di sé e delle relazioni.

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