16 maggio 2013

Mamma, lo sapevi che: Il taglio cesareo

Leggendo le prime righe dell'introduzione del libro 'L'agricoltore e il ginecologo' di Michel Odent trovo questa frase:
"Oggi il tasso globale di tagli cesarei nella penisola è intorno al 40%, e in alcune regioni, come la Campania, il taglio cesareo è diventato il modo più comune di partorire"
Questo dato mi ha portato a riflettere. Fino a poche decine di anni fa il taglio cesareo veniva utilizzato solo in caso di gravi complicazioni nel momento del travaglio. Cos'è cambiato da allora? Mamme, voi cosa ne pensate? Qual è la vostra esperienza mamme?

6 commenti:

  1. è cambiato il modo di concepire la maternità e il parto. Siamo più indipendenti e paradossalmente abbiamo anche molta più paura. A volte ci arrendiamo e pensiamo di non farcela e spesso mancano figure di supporto alla donna durante il travaglio. Senza contare l'eccessiva medicalizzazione dell'evento parto ( induzioni sempre più frequenti, che portano spesso a tagli cesarei evitabili). Io sono mamma di due bimbi, il primo nato in acqua e la seconda nata da tc alla 35a... La paura l'ha avuta vinta a due giorni dalla rottura delle acque..

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    1. Concordo con te su tutto quello che scrivi! Il libro da cui ho preso quella citazione parla appunto l'eccessiva medicalizzazione del parto (Michel Odent in quel libro parla in realtà di industrializzazione della nascita). Si dovrebbe tornare indietro alla naturalezza di questo evento meraviglioso.

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  2. Un orrore! Il parto medicalizzato crea donne separate dai loro figli e figli con la prima ferita bella tosta!!! un'emergenza è un'emergenza, tutto il resto è un orrore e spero solo per loro che non sia consciamente voluto... Ci sono moooolti modi naturali per partorire!!!! Al giorno d'oggi tutto è possibile, basta informarsi!! Sara

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    1. Sara secondo me il centro del problema è proprio quello.. la mancata o la scorretta informazione. E da questo argomento si può spaziare in tutti gli argomenti inerenti la maternità, come per esempio l'allattamento (!!!), il sonno (!!!) e l'alimentazione!

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  3. In Campania ed altrove lucro, cliniche e ginecologi concussi e venali sulla pelle di noi donne, la prima causa è l'avidità pecunaria e poi i motivi terapeutici. Queste cicatrici sui nostri addomi ce li porteremo per tutta la vita con le aderenze interne nel nostro corpo, spesso dolorose anche con il trascorrere del tempo. Se poi vogliamo togliere le cicatrici: chirurgo plastico ed è fatto, altro denaro per gli specialisti medici, naturalmente privati. Ma come si può andare avanti con queste etiche?

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  4. E' vero che c'è un giro di soldi per i parti cesarei però vorrei anche spezzare una lancia in favore del TC.
    Io ho rotto le acque e dopo n ore di travaglio e zero dilatazione i medici, senza aspettare sofferenza fetale, hanno deciso di procedere con il TC.
    Mio figlio era girato male e non sarebbe stato possibile un parto naturale, il mio TC non è stato traumatico nè ha creato una ferita irreparabile o una separazione.
    E' stato doloroso fisicamente e se dovessi ripartorire tenterei un naturale, però non farei nemmeno una tragedia per un cesareo.
    la maternità non passa per la via d'uscita del bambino!

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