10 maggio 2013

Diario di una mamma: Il carrellino rosa

Oggi pomeriggio eravamo in giro per spese e commissioni varie quando, passando davanti a un negozio di giocattoli siamo entrate per comprare della plastilina. Mimì va matta per la plastilina, ma quella che avevamo è finita in mille palline un po' dappertutto e quel che è rimasto ha assunto un colore improbabile dopo tanti esperimenti nel combinare i colori primari.

Le altre volte in cui è capitato di entrare in un negozio del genere Mimì era attratta da tutto, passava incantata da un gioco all'altro, senza particolari preferenze, ma stavolta la sua attenzione è stata immediatamente catturata da un mini carrello della spesa, rosa. A dire il vero il tipo di giocattolo che io avrei scelto per lei. Ma tant'è!
Non lo ha mai lasciato, trascinandolo per il negozio e -alla fine- abbiamo deciso di comprarglielo.
Ebbene pur di continuare a tirarlo si è fatta a piedi tutta la strada fino a casa, il percorso più lungo da quando cammina.
Era fiera e felice del suo carrellino, come mai l'avevo vista per un gioco... È chiaro, l'aveva scelto lei! Voluto, chiesto, ottenuto e valorizzato.
E, come spesso mi accade, ho riflettuto su quanto era successo e, dentro di me, ho sorriso per la mia piccola che cresce.
La sua individualità si delinea sempre di più, i suoi gusti si fanno più precisi e la sua volontà più determinata. I 30cm e i 7kg che ha acquisito da quando è nata a oggi non rappresentano l'incredibile cammino che ha compiuto e io -allora come oggi- lo contemplo con gratitudine.
Questa piccola persona si sta rivelando a me, con le sue peculiarità e il mio compito non è certamente quello di imbrigliarle, bensì di accoglierle ed aiutarla perché possano sbocciare.
C'è anche un'altra cosa che questo episodio mi ha ricordato ed è quanto sia importante sapere e potere scegliere per se stessi (nella misura del possibile ovviamente). È importante per noi adulti, che rivendichiamo a ragione la nostra libertà, ma é importante anche per i bambini a cui spesso non siamo disposti a riconoscerla. Ma scegliere è anche difficile perché comporta la rinuncia ad altre alternative praticabili... Eppure è l'unico modo per camminare e non restare fermi.
È stato bello vedere la mia bambina scegliere e restare fedele alla sua scelta, senza distrazioni e senza "volere tutto" e spero che questa gioia dello scegliere le rimanga anche per questioni più importanti di un giocattolo, perché non c'è vita più triste di quella di chi non sceglie mai.

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