Il neonato risponde con una serie di riflessi alle stimolazioni soprattutto
tattili. In passato, i ricercatori analizzavano il primo manifestarsi di questi
riflessi in bambini nati prematuri o difetti innati da aborti.
Negli ultimi anni le conoscenze sulla motricità fetale sono cambiate grazie
all'introduzione di nuove tecniche, come l'ecografia, che permettono di
osservare il comportamento fetale direttamente nell'utero materno in maniera
innocua sia per la madre che per il bambino.
Il feto reagisce anche agli stimoli,
soprattutto a quelli sonori, infatti, se viene stimolato quando non dorme è
capace di percepire alcune caratteristiche della voce e della musica. Tuttavia,
non siamo ancora certi che il feto possa memorizzare queste esperienze
percettive.
I primi movimenti sono osservabili già alla
settima settimana di gestazione e sono seguiti da rapide contrazioni degli arti
e da movimenti lenti e globali, che coinvolgono tutti i muscoli del corpo e che
possono durare parecchi secondi. Da questo momento il repertorio del feto si
arricchisce rapidamente di nuovi schemi motori, ovvero movimenti delle braccia,
delle gambe, delle dita e del capo, si rammenti, movimenti di istruzione e
deglutizione, singhiozzi e sbadigli. Si tratta di movimenti non disordinati
caotici ma eseguiti con armonia.
Un importante cambiamento nella motricità del
feto si verifica nella seconda metà della gravidanza, infatti nei mesi che
precedono il parto le madri spesso notano periodi di completa immobilità
fetale. Questo avviene perché il feto sta maturando quella periodicità di
momenti di attività e riposo che in seguito si ritroveranno anche nei neonato.
A partire dal settimo mese di gestazione il feto trascorre per il semplice
regolare di sonno tranquillo a cui seguono momenti di veglia e periodi di sonno
agitato. Secondo molti ricercatori nella fase di sonno agitato il feto
sperimenta una qualche forma di vita mentale, rielaborando le sensazioni
derivanti dal proprio movimento.
Nelle ultime settimane di gravidanza i periodi
di tranquillità diventano più lunghi e diminuiscono i periodi di sonno agitato,
mentre aumentano quelli di veglia, processo che continua anche dopo la nascita.
Infatti, mentre neonato dorme la maggior parte della giornata e un sonno
agitato, nei mesi successivi periodi di sonno diminuiscono diventando più
tranquilli e concentrandosi sempre di più nella fase notturna.
Fonte: Camaioni, Di Blasio - Psicologia dello sviluppo
Ciao Raffaella, non riusciamo a vedere il tuo commento! :(
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