25 ottobre 2012

Il profumo del pancione


“Trasalii, attento a quanto avveniva in me di straordinario.” Così Marcel Proust descrive quell’esperienza unica di percepire, ad anni di distanza una sensazione che credevamo dimenticata e che, invece, una volta riproposta non risveglia solo l’esperienza percettiva e sensoriale, ma soprattutto si porta dietro un trasalimento emotivo difficile da ridire a parole. Il piccolo Marcel lo aveva sperimentato assaggiando delle madeleines, ma questo è un vissuto comune a tutti noi, e spesso si rivela emotivamente più coinvolgente se è legato ad un senso in particolare: l’olfatto.


Il senso dell’odorato è uno dei più sottovalutati ed inutilizzati, ma in realtà è quello più strettamente legato alla memoria emotiva, ciò proprio a causa della sua strutturazione a livello cerebrale profondo. Questo significa che le esperienze olfattive, più di tutte le altre si depositano in memorie che conservano anche la qualità emotiva dell’esperienza, ed una volta che sono richiamate alla mente dal riproporsi dello stimolo percettivo, queste stesse emozioni vengono rivissute.

Ecco perché spesso un profumo della nostra infanzia ci provoca quel trasalimento profondo.

Ma quando ha inizio la nostra storia degli odori? Prima della nascita!

Forse non tutti sanno che anche il bambino prenatale ha delle competenze olfattive. Gli organi deputati alla percezione degli odori cominciano a formarsi verso le 6-8 settimane di gestazione. Ma come può il bambino percepire gli odori se è immerso nell’acqua? Certamente non li percepisce come farà dopo la nascita: fra le 8 e le 9 settimane di gestazione compaiono gli “organi vomero-nasali”. Questi sono delle piccole strutture ricoperte di cellule sensoriali situati dietro le narici, alla base del cranio. Tali strutture sono presenti solo prima della nascita, ed infatti dopo si atrofizzano, per questo si è ipotizzato che abbiano la funzione di percepire gli odori in ambiente acquatico! Ma quali odori potrà mai sentire il bambino prenatale nel pancione? Egli è immerso nel liquido amniotico e questo non ha certamente una composizione statica ed immutata, ma risente di molti fattori, quali, ad esempio, la dieta materna.

Ne deriva che il bambino in utero ha la possibilità di allenare il proprio apparato olfattivo sperimentando differenti odori, che, peraltro, lo caratterizzeranno a livello culturale, poichè gli odori legati alla dieta materna fanno parte della cultura di appartenenza. Esperimenti di Schaal (in Nathanielsz e Bellieni) su mammiferi transplacentari e di Ludington-Hoe (in Righetti, Sette) su neonati hanno dimostrato una continuità tra la vita prenatale e quella postnatale nella percezione, discriminazione e preferenza di alcuni odori. Il fatto, in sé meraviglioso e sorprendente, che a soli due giorni di vita i neonati discriminino il latte materno rispetto a quello di una madre estranea ci fa pensare che questa fine sensibilità olfattiva deve, presumibilmente essere stata affinata in utero.

Se mettiamo insieme le informazioni relative alla competenza olfattiva prenatale e alle caratteristiche delle memorie olfattive così fortemente legate al mondo delle emozioni, non possiamo che metterci nei panni di quel bambino che, appena nato, ritrova, tra le braccia di sua mamma, e nel latte del suo seno i profumi e le emozioni di contenimento e amore di cui godeva nel pancione, sin dagli esordi della vita prenatale.

E’ importante avvicinare i bambini al mondo dei profumi e degli odori ed aiutarli ad esercitare questo meraviglioso senso con tutto quello che porta con sé: perché viaggiare attraverso gli odori è spesso un viaggio dentro di sé, sino alla nostra vita prenatale e a quelle emozioni che abbiamo respirato.

Bibliografia.
Bear, Connor, Paradiso. Neuroscienze. Esplorando il Cervello. Masson.
Herbinet, Busnel. L’alba dei sensi. Cantagalli.
Nathanielsz. Un tempo per Nascere. Bollati Boringhier
Bellieni. L’alba Dell’ ”Io”. Società editrice Fiorentina
Righetti, Sette. Non c’è due senza tre. Bollati Boringhieri.
Marcel Proust. Alla ricerca del tempo perduto.
Materiale Scuola ISPPE, Associazione Nazionale Educazione Prenatale.

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