Purtroppo sono ancora molti i
bambini che subiscono atti di violenza e
abusi durante l’infanzia. Spesso fanno
fatica ,non riescono a ricordare o addirittura ritrattano negando l’ esperienza dell’abuso, come mai?
La memoria , soprattutto nei casi
di abuso sessuale può essere intaccata in qualsiasi delle sue fasi: codifica, quindi un informazione non
viene inserita nel sistema della memoria;recupero:,dove l’informazione non può
essere recuperata perché il ricordo non si è consolidato , oppure in entrambe. Alcuni
studiosi definiscono con il termine “
inconsapevolezza” questa incapacità di immagazzinare o ricordare eventi
traumatici, alla base di quest’ultima ci sarebbe la paura intensa e lo stato di impotenza
provato dal bambino durante e dopo l’abuso.
Ma qual è il ruolo della paura?
Lo stress, l’angoscia e la paura
possono procurare danni ai sistemi abilitati al ricordo e alla memoria,
portando il bambino all’inconsapevolezza.
La grande attivazione fisica (
arousal), dovuta all’intensa paura, può impedire e disturbare l’ingresso dell’informazione
nel sistema di memoria, causando per esempio calo di attenzione, distrazione
oppure una codifica superficiale.
Flashback intrusivi e spaventosi possono ostacolare il recupero dei ricordi, e anche gli ormoni rilasciati
in risposta a traumi acuti possono ridurre l’attività neurale impedendo il
pieno svolgimento delle attività mnestiche.
I ricordi traumatici legati all’ansia
e alla paura porterebbero il bambino a evitare stimoli interni ed esterni che
possano in qualche modo riattivare il ricordo del trauma. Evitando gli stimoli
che ricordano l’evento, l’elaborazione del ricordo verrà inibita, impendendo un
recupero coerente e completo delle informazioni.
La paura quindi può giocare
purtroppo un ruolo da protagonista nella vita e nel ricordo dei bambini che
hanno subito abusi. Molto importante è aiutare il bambino a ricostruire un
ricordo coerente e veritiero dell’esperienza traumatica vissuta , in modo da
poterla elaborare e affrontare.
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