3 luglio 2012

Racconti di maternità: Il racconto di Alice, Sarah e Roberto

Era il fine maggio 2007, località Villeneuve Loubet, Costa Azzurra, ultimi giorni del nostro viaggio di nozze; entrammo in un negozio di abbigliamento e trovammo un’irresistibile paio di scarpine viola per neonato. Lo sguardo d’intesa, le comprammo…cominciò la nostra brevissima ricerca, e da quel viaggio (pur non sapendolo ancora) tornammo già in tre…
Fu così che Alice, la nostra bimba di ormai quattro anni, ci trovò e ci cominciò a guidare verso il nostro lungo cammino…
Ebbi una meravigliosa gravidanza, conclusasi, dopo 23 interminabili ore di travaglio con parto indotto cesareo (ed io che sognavo il parto in acqua…) ed incubatrice nonchè successive difficoltà di allattamento al seno, da me vissuto con grandissima attenzione e sofferenza: da questo incontro/
scontro con il mio destino nacque da subito la ricerca di un nuovo benessere ed equilibrio fisico ed interiore, la mia esperienza di mamma e l'inizio del lavoro di consapevolezza come donna, madre e lavoratrice.

Grazie all'incontro con la maestra del nido famiglia steineriano nel quale inserimmo la bambina e presso il quale sono stata in aiuto come volontaria, mi scoprii molto vicina al sentire dei bambini avvicinandomi ben presto a questa via di conoscenza del mondo e partendo proprio dalla radice: lo studio, sebbene autodidatta, della parte pedagogica.
Contemporaneamente, la mia situazione lavorativa precaria nonché in un pessimo ambiente e con pochissime prospettive, accelerò quella che diventò una vera e propria crisi dei talenti.
A seguito dell’improvvisa e necessaria chiusura del nido a luglio 2010, decisi di lasciare il lavoro curando presso la nostra abitazione sia mia figlia che alcuni dei suoi compagni di asilo coetanei e non.
Oltre alla meravigliosa esperienza come tagesmutter, continuai a partecipare a parecchi incontri e conferenze, seguii un corso di pittura steineriana, un corso di panificazione con pasta madre, il lavoro di biografia.
La diffidenza locale verso figure di questo tipo e le impellenti esigenze economiche mi suggerirono di tentare la strada di tata a domicilio, ma con una particolarità: spesso con mia figlia a seguito. Questa particolare soluzione, oltre che consentirmi di lavorare a tempo pieno e contemporaneamente di stare insieme alla bambina, è un’idea che spesso piace molto a tutte quelle persone che cercano un primo delicato accenno di socialità per il proprio bambino, non dimenticando l’importanza di poter conservare il più possibile l’ambiente raccolto e familiare, meglio ancora se il proprio. Oltre ad una grande intesa con i bimbi, adoro il lavoro di accompagnamento quotidiano ai genitori, che mi seguono volentieri aiutati da materiale didattico, suggerimenti pratici e di lettura, idee di confronto e miglioramento circa alimentazione, salute, gioco, sonno etc, anche grazie all’aiuto di alcuni specialisti olistici che mi supportano.
Mi occupo inoltre di laboratori manuali e creativi per bambini e adulti, sia a casa mia che presso alcune strutture ricreative e ricettive della zona.

Nel frattempo, anche per mio marito arrivò la crisi lavorativa e personale conseguente e, nonostante numerose difficoltà pratiche ed economiche, decise quindi, in occasione del periodo di disoccupazione, di dedicarsi anima e corpo al suo sogno sin da bambino: creare giocattoli, arredi, oggettistica in legno lavorato artigianalmente.
La maturata conoscenza di materiali, ambienti, forme e colori necessari ad un sano sviluppo psicofisico del bambino l’hanno aiutato a trovare anche in sé risonanze…ed ecco anche lui al corso di pittura, ad incontrare bimbi con i suoi banchetti e laboratori di falegnameria, ad allestire banchetti per mercatini e bazar presso le scuole waldorf e non solo…

Ecco quindi il nostro “Sogno RoSa”:
- rosa come il fiore di maggio, simbolo dell’amore;
- rosa come il colore della sensibilità, della dolcezza, del calore materno; il colore da cercare
se ci sentiamo incapaci di dare e ricevere amore e, quindi di venire rivitalizzati da questo sentimento, rivelando che la fonte dell’amore scaturisce all’interno di sé e che, a partire da

quella fonte di amore infinito, qualsiasi ferita, per quanto profonda e dolorosa, può essere curata.
RoSa come Roberto e Sarah.

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Un progetto ambizioso e semplice nel contempo, un modo di essere individui, genitori e lavoratori;
insieme, con passione e voglia di fare, duttilità e punti saldi…Tanti progetti, una sola radice.

Inutile dire quanto, soprattutto in questo difficile momento economico, storico e politico, sia ancora più prezioso l’aiuto e lo scambio tra amici, conoscenti, professionisti che ci supportano sempre con grande entusiasmo e che noi cerchiamo di ricambiare donando il nostro piccolo seme di speranza per loro e per i loro bimbi, partendo dal fare insieme, piccole gesti quotidiani che possano essere un germoglio futuro.

Sarah, Roberto e Alice


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